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Alle origini dei profumi.

Il termine “profumo” deriva dal latino per fumum che significa letteralmente “attraverso il fumo”. L’origine etimologica della parola è da ricercare nell’utilizzo di spezie, idrolati e oli essenziali, come incensorosmarinomirto, che venivano bruciati in offerta a Dei e antenati.

Nell’antichità il profumo svolgeva una funzione sacra, di collegamento tra il mondo terreno degli uomini e quello spirituale e esoterico degli Dei. Gli antichi Greci gli attribuirono anche una funzione di “vitalità” in quanto alcune fragranze venivano utilizzate per infondere forza e fiducia negli atleti. Nell’Ottocento l’idea del profumo veniva associata all’aristocrazia e da sempre ha svolto funzioni legate alla seduzione, al piacere e alla rievocazione di emozioni e sentimenti.  L’aromaterapia ha attribuito al profumo ottenuto con sostanze naturali funzioni benefiche e curative per anima e corpo.

 

L’Eau de Hongrie, il primo profumo moderno della storia

Nel X secolo il celebre medico arabo Avicenna scopre come distillare l’Acqua di rose dai petali della rosa centifolia, in una soluzione non alcolica in quanto questa sostanza era proibita dal Corano. Il primo profumo moderno in soluzione alcolica risale al 1370: in Ungheria un monaco esperto in chimica crea il famoso “Eau de Hongrie”, un estratto di rosmarinotimo e lavanda.

Durante il Rinascimento si assiste ad un ulteriore sviluppo della profumeria dove la chimica migliora la qualità della distillazione e delle essenze. Risaltano tra i grandi profumieri di questo periodo gli Spagnoli, che avevano ereditato l’arte della profumeria scientifica dagli arabi, e gli Italiani che avevano saputo sfruttare le infinite risorse naturali che la penisola offriva.

Nel 1600 nasce la prima Acqua di Colonia. Si contendono il merito due italiani: Gian Paolo Feminis con la cosiddetta “Acqua Mirabilis” e Giovanni Maria Farina con una fragranza composta da trenta essenze diverse tra cui: limonecedroaranciapompelmolavandatimo e rosmarino.

 

I grandi profumieri di Ottocento e Novecento

A fine Ottocento Louis Pasteur, padre della microbiologia, scopre l’esistenza dei batteri. Questa scoperta segna una vera e propria rivoluzione nel campo dell’igiene personale, che si traduce in una ricerca e necessità di occultare i cattivi odori e essere sempre profumati. Nel 1778 a Milano nasce la “Casa di Profumo, Saponi e articoli per toletta” di Angelo Migone & C. che produce e commercializza profumi, fragranze e prodotti per la cura della persona.

L’abolizione degli editti corporativi e la liberazione del commercio del XIX secolo segnano una tappa fondamentale nella produzione del profumo. Nel 1882 Pierre Francois Pascal Guerlain apre la sua prima maison di profumeria a Parigi, segnando così l’inizio dell’epoca Guerlain. Il suo negozio offre e vende a una vasta clientela: profumi, eau de toilette, saponi, preparazioni termali, aceti aromatici, creme e pomate.

Friedrich Wohler nel 1828 scopre come sintetizzare l’urea, dando vita alla chimica organica, contributo fondamentale per l’evoluzione nella produzione dei profumi grazie all’utilizzo degli aldeidi. Eugenie Rimmel, nel 1865, divide gli aromi in 18 gruppi con lo scopo di rendere più semplice la classificazione degli aromi, coniando il concetto di sottofamiglia e dividendo i profumi in base alla loro persistenza e nota dominante.

Infine nel 1960 Steffen Arctander realizzò una più complessa e dettagliata classificazione dei profumi che comprende 88 gruppi, all’interno dei quali le materie aromatiche naturali sono divise secondo l’odore, il tipo e il possibile uso.

Ringraziamo Flora PISA

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